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BALLAVAMO SEMPRE

Dancefloor della memoria

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Crediti

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di e con BumBumFritz

Con le voci e i ricordi degli ospiti e le ospiti delle RSA di Pergine Valsugana, Borgo Valsugana e Trento

Testi, musiche e regia di Giovanni Frison e Michele Tonicello

Fonica Max Trisotto

Consulenza luminosa di Massimiliano Chinelli e Luca Scotton

Movimenti scenici a cura di Stefania Borella

Grafiche Giulia Artusi

Foto di Elisa Vettori

co-produzione Pergine Festival, Artesella e Centro Servizi Culturali Santa Chiara

di e con BumBumFritz

Con le voci e i ricordi degli ospiti e le ospiti delle RSA di Pergine Valsugana, Borgo Valsugana e Trento

Testi, musiche e regia di Giovanni Frison e Michele Tonicello

Fonica Max Trisotto

Consulenza luminosa di Massimiliano Chinelli e Luca Scotton

Movimenti scenici a cura di Stefania Borella

Grafiche Giulia Artusi

Foto di Elisa Vettori

co-produzione Pergine Festival, Artesella e Centro Servizi Culturali Santa Chiara

di e con BumBumFritz

Con le voci e i ricordi degli ospiti e le ospiti delle RSA di Pergine Valsugana, Borgo Valsugana e Trento

Testi, musiche e regia di Giovanni Frison e Michele Tonicello

Fonica Max Trisotto

Consulenza luminosa di Massimiliano Chinelli e Luca Scotton

Movimenti scenici a cura di Stefania Borella

Grafiche Giulia Artusi

Foto di Elisa Vettori

co-produzione Pergine Festival, Artesella e Centro Servizi Culturali Santa Chiara

Si dice che l’ultimo ricordo a restare ancorato alla mente, quando tutto il resto svanisce, siano le canzoni.

Le melodie che cantavamo da piccoli, le filastrocche che ci cantava mamma per addormentarci, le musiche che andavamo a ballare disobbedendo talvolta ai genitori.

Più di un centinaio di voci di anziani signori e signore si espongono e ci cantano e ci raccontano quello che ricordano, della guerra, dell’amore, della mamma, di dove si ballava, di dove si scappava, di quanto oggi sia tutto cambiato, di quanto forse sia ancora invariato.

Come siamo cambiati negli ultimi cent’anni? Cosa siamo ancora capaci di ricordare?

Si dice che l’ultimo ricordo a restare ancorato alla mente, quando tutto il resto svanisce, siano le canzoni.

Le melodie che cantavamo da piccoli, le filastrocche che ci cantava mamma per addormentarci, le musiche che andavamo a ballare disobbedendo talvolta ai genitori.

Più di un centinaio di voci di anziani signori e signore si espongono e ci cantano e ci raccontano quello che ricordano, della guerra, dell’amore, della mamma, di dove si ballava, di dove si scappava, di quanto oggi sia tutto cambiato, di quanto forse sia ancora invariato.

Come siamo cambiati negli ultimi cent’anni? Cosa siamo ancora capaci di ricordare?

Si dice che l’ultimo ricordo a restare ancorato alla mente, quando tutto il resto svanisce, siano le canzoni.

Le melodie che cantavamo da piccoli, le filastrocche che ci cantava mamma per addormentarci, le musiche che andavamo a ballare disobbedendo talvolta ai genitori.

Più di un centinaio di voci di anziani signori e signore si espongono e ci cantano e ci raccontano quello che ricordano, della guerra, dell’amore, della mamma, di dove si ballava, di dove si scappava, di quanto oggi sia tutto cambiato, di quanto forse sia ancora invariato.

Come siamo cambiati negli ultimi cent’anni? Cosa siamo ancora capaci di ricordare?